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Bartolomeo Lorenzi 1778

Il dramma dei disboscamenti

IL CAPITALISMO NELLE CAMPAGNE DISBOSCAMENTI ,DISSODAMENTI E DEGRADAZIONE DEL PAESAGGIO NELL'ETA'

DELLE RIFORME:

 

Ma l'avaro villano cantava nel 1778 un agronomo veneto il Lorenzi in un suo poema dal titolo significativo

della coltivazione dei monti,

 

Ma l'avaro villano e a farsi grande

per nuovi spazi di campagna intento

sempre più desiose l'ali spande

sì come vela che si spieghi al vento.

Gl'intatti boschi assale e da le ghiande

scuote la quercia un dì cara a l'armento,

cara al pastor che,su la terra ingombra

mentre 'l gregge pascea sedeva a l'ombra.

 

ora conclude il Lorenzi dopo aver deprecato le disastrose conseguenze di un disboscamento...

 

più non resta al bue prato né selva

al gregge o tana a più romita belva.

 

e durante una disastrosa alluvione rivolgendosi all'agricoltore,

se i gran fiumi , che innalzando vanno

l'antico letto con torbid'onde

te di paura impallidir non fanno

vincendo ormai le conosciute sponde

il tuo dolor ti mova e ' proprio danno:

e mirando il color de l'acque bionde

pensa ,che in preda a lor ,benché non pare

vanno a seconda i poderi al mare

 

Quercophilus
Carlo Papalini
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